TARIFFA UNICA DI TELECOM. LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI CHIEDONO ALL’AGCOM DI VIGILARE ED ALL’INCUMBENT DI CAMBIARE

Prosegue la mobilitazione delle associazioni dei consumatori dopo l’annuncio di Telecom Italia di voler aumentare dal 1° Aprile di quest’anno le tariffe delle chiamate sui fissi, ridurle sui mobili ed aumentare il canone.

Richiesto ed ottenuto un primo intervento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, cui Telecom si è impegnata a fornire in tempi brevi la documentazione utile ad approfondire modalità impatto della manovra, Altroconsumo, Assotutenti, Codacons, Codici, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori hanno formalizzato alla compagnia telefonica ed all’Autorità le proprie richieste a tutela dell’utenza.

In particolare le associazioni, pur considerando taluni aspetti positivi della proposta, come la riduzione dei costi sulle chiamate fisso mobile, (agevolata dalla riduzione dei costi di terminazione mobile), si dichiarano contrarie al nuovo pricing per le chiamate tra linee fisse da 1,90 cent/minuto a 5 cent/minuto, con un aumento considerevole di circa il 163%.

Ricordano che la manovra segue un precedente ritocco del 1° luglio 2012 (da 0,70 a 1,90 cent/minuto per le chiamate sui fissi) traducendosi in un ulteriore ed inatteso aggravio per la fascia di utenza tradizionale, soprattutto anziani e famiglie a basso reddito che fruiscono della linea domestica in assenza di opzioni tariffarie flat senza l’accesso ad internet.

Il no delle associazioni va anche all’adeguamento all’inflazione del canone mensile da € 16,64 a € 17,40. La misura colpirebbe milioni di utenti domestici che hanno già subito l’aumento dell’Iva al 21% nel 2011 e si preparano all’aliquota del 22% prevista dalla Legge di stabilità dal prossimo 1° Luglio.

Il timore delle associazioni è che la “semplificazione tariffaria” di Telecom serva in realtà ad assorbire la contrazione dei ricavi aziendali registrata nel 2012 nel comparto fisso di 269 milioni di euro pari a -2,8% rispetto al 2011. (Fonte: Resoconto intemedio di gestione Telecom Italia al 30.09.12).

A preoccupare i consumatori anche i possibili riflessi dell’aumento del canone sull’inflazione. Nel 2012, pur in piena recessione e diminuzione dei consumi, l’incremento è stato pari al 3,0%, in accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto al 2,8% registrato per il 2011.

Altroconsumo, Assotutenti, Codacons, Codici, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori hanno chiesto pertanto all’Agcom di vigilare e chiesto alla Telecom la rinuncia all’aumento del canone per i clienti domestici, la modifica della nuova tariffa unica nella parte in cui si prevede un aumento dei costi delle chiamate tra telefoni fissi rendendola comunque facoltativa.

La speranza delle associazioni è quella di poter aprire un tavolo con la compagnia per garantire ai circa 7 milioni di utenti titolari dell’abbonamento base un adeguata tutela dagli aumenti e, soprattutto, una effettiva possibilità di scelta che non ne comporti il passaggio ad altro operatore.

 

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