L’ormai nota sentenza n.18477/2010 della Corte di Cassazione sta suscitando commenti e reazioni  spesso contrastanti: per alcuni la stessa ha sancito una novità epocale, per altri non ha portato niente di nuovo, altri ancora ritengono che la pronuncia abbia addirittura complicato ulteriormente la materia.

Intanto, in proposito, si segnala l’interessante articolo pubblicato sul Il sole 24 Ore che segue.

“Cambiare le tabelle millesimali con un voto a maggioranza: la sentenza 18477/2010 della Cassazione promette di far piazza pulita di tante piccole ingiustizie in condominio. Finalmente il vicino che ha reso abitabile il sottotetto, così come quello che si è “allargato” in cortile con una grande veranda, potranno essere chiamati a pagare il giusto.
Prima ci voleva l’unanimità o, in mancanza di accordo, il ricorso al giudice. Con la conseguenza che tante situazioni critiche sono rimaste semplicemente bloccate.

Oggi – dicono le Sezioni unite della Cassazione – è sufficiente la metà più di uno degli intervenuti in assemblea, che rappresentino almeno 500 millesimi. Una bella ventata di semplicità per tutti quegli edifici, e sono almeno 50mila, in cui ci sono i margini per ritoccare i millesimi.

Il guaio è che sulla corretta lettura della pronuncia gli interpreti si sono subito divisi. Si aprono incertezze sulla tipologia delle tabelle modificabili, sulla casistica che può determinare la correzione e sui criteri da seguire nel calcolo. In ogni condominio, quindi, sarà fondamentale preparare bene il terreno prima di avviare la procedura: consultare un tecnico preparato e poi costruire un ampio consenso in assemblea” continua…

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